Votes taken by Electric_Guitar

view post Posted: 27/10/2012, 12:40     +1[Filosofia] Platone - Filosofia
Filosofia

Platone

Lezione: Platone nasce nel 428/427 a.C., in un periodo di grandi trasformazioni sociali e politiche e di crisi della grandezza di Atene. Da giovane cominciò a frequentare Socrate e ne divenne suo discepolo; avrebbe voluto dedicarsi alla vita politica ma deluso dall'ingiustizia subita da Socrate, si dedica solo alla filosofia che gli appare come la sola via che potesse condurre l'uomo singolo e la comunità alla giustizia.
Platone è l'unico pensatore antico di cui sono rimaste fino ai nostri giorni tutte le opere, raggruppate in tre periodi: il primo comprende le opere giovanili o socratiche, il secondo comprende gli scritti della maturità e il terzo gli scritti della vecchiaia.
Nei dialoghi Platone esprime la dottrina delle idee, riprendendo il tema della giustizia per confrontarsi con una visione della polis e della cittadinanza affermata dai sofisti, i quali consideravano l'arte della politica come un'abilità del convincere i cittadini a partire dall'opinione pubblica ed essa era oggetto di insegnamento e prescindeva da una competenza specifica e da una verità unica. Così Platone entra in conflitto con i sofisti e con il governo di Atene, avviando una ricerca attorno a due linee di sviluppo: la ricerca morale e politica, e la ricerca sulla conoscenza in rapporto alla realtà.
A tal proposito la concezione platonica della conoscenza e della realtà conduce a scoprire quali sono le verità ideali che possono orientare i comportamenti morali e politici dei cittadini e configurare il progetto di uno Stato ideale. Ed è proprio intorno al concetto di "ideale" che si concentra la visione politica dell'essere: dinanzi alla varietà molteplice e mutevole delle cose del mondo e delle azioni umane bisogna guardare a qualcosa che rimane sempre identico a se stesso e che non può trovarsi nel mondo sensibile. Di conseguenza la conoscenza si presenta come un'opinione in un mondo che può essere soltanto visto tramite gli occhi della mente e intuito con l'intelletto, composto dalle forme eterne.
Si tratta della cosiddetta teoria delle idee che si basa sul fatto che l'idea cioè la realtà intangibile, incorporea, eterna e separata dalle cose è principio delle cose stesse e si trova in un mondo diverso da quello sensibile: l'Iperuranio. Tale teoria comporta la definizione di un doppio livello di realtà e verità: da un lato vi è una realtà propria del mondo sensibile, mutevole e molteplice e una verità del mondo che ci circonda, dall'altro vi è una realtà delle idee intellegibili, stabile e univoca e una verità costituita da forme eterne e assolute.
Platone, muovendosi dalla teoria delle idee, pone la questione del rapporto tra "sofia" e "philos"; tale questione viene affrontata in 2 suoi Dialoghi: Simposio e Fedro. Il primo presenta un banchetto di un gruppo di amici, fra i quali Socrate, che festeggiano la vittoria di un poeta tragico e ogni invitato deve pronunciare un discorso in lode a Eros. In particolare, Socrate fa un discorso sulla bellezza, dicendo che la bellezza delle anime è più preziosa di quella del corpo, e che la ricerca di essa può realizzarsi in pieno soltanto tramite la filosofia(amore per il sapere). Nel Fedro, invece, Platone presenta il discorso tra Socrate e Fedro, incentrato sul tema dell'amore, e in cui Socrate interpreta l'amore come un dono che conduce alla bellezza, la sola idea visibile nel mondo sensibile. In questo modo la filosofia viene intesa come dialettica che esamina i princìpi che fondano il sapere matematico e che costituiscono le idee matematiche.
In un altra sua opera(La Repubblica), viene esposto il tema della giustizia e dello Stato. Socrate si interroga sulla nascita dello Stato e passa poi al problema dell'educazione che diventa importante per la formazione dei cittadini. L'obiettivo dello Stato è la felicità degli individui, ma ciò comporta delle limitazioni che sono le quattro virtù dello Stato perfetto: sapienza, temperanza, coraggio e giustizia. In seguito la tripartizione dell'anima in razionale, irascibile e concupiscibile permise a Platone di intendere la giustizia come armonia fra le virtù relative alle tre parti dell'anima: la sapienza nell'anima razionale, il coraggio nell'anima irascibile e la temperanza nell'anima concupiscibile. Inoltre, tramite la dialettica, i filosofi arrivano a vedere l'idea di Bene, che costituisce il punto di riferimento della giustizia dello Stato e di tutte le virtù. Infatti, sono i filosofi che devono governare, non in quanto esperti di politica, ma perchè si sono avvicinati di più alla contemplazione della verità.
Le riflessioni sul tema della giustizia e dello Stato proseguono in altri due Dialoghi: Il Politico e Le leggi. Nel primo l'arte di governare viene paragonata all'arte della tessitura e, come questa, la politica utilizza le altre arti per farle convergere in un disegno unitario; mentre nel secondo, lo Stato deve essere governato dal principio dell'elettività e da un'equa distribuzione dei redditi, e dalle leggi immutabili che regolano la giustizia.
1 replies since 21/7/2011